sabato 20 febbraio 2010

MORGAN CACCIATO DA SANREMO, E IL PARLAMENTARE? IL TEST DI GIOVANARDI HA DIMOSTRATO CHE SOLO UN PARLAMENTARE SU 4 NON FA USO DI COCAINA

MORGAN CACCIATO DA SANREMO, E IL PARLAMENTARE? IL TEST DI GIOVANARDI HA DIMOSTRATO CHE SOLO UN PARLAMENTARE SU 4 NON FA USO DI COCAINA

Dichiarazione di Francesco Poirè candidato per la Lista Bonino-Pannella in Lombardia e Annarita Digiorgio, comitato nazionale di Radicali Italiani.

Venerdì 19 febbraio 2010

La voce è cominciata a circolare nel tardo pomeriggio: nelle stanze del Parlamento si bisbigliava che un parlamentare è risultato positivo al test antidroga. Poi il silenzio è stato rotto dalle dichiarazioni di Giovanardi: «il risultato del test prova che il Parlamento non è un covo di drogati come alcuni avevano voluto dimostrare. Non capisco perché una persona che sa di avere assunto la sostanza stupefacente abbia deciso di sottoporsi al test, anche se la partecipazione era in forma del tutto volontaria».
Bravo il sottosegretario, ma allora che senso ha questo finto test se lui stesso, che l’ha proposto, non capisce perché un consumatore dovrebbe spontaneamente sottoporvisi? Se un cittadino viene trovato positivo al test antidroga, magari durante un controllo stradale, sarà punito con un'ammenda da euro 1.500 a euro 6.000 e l'arresto da tre mesi ad un anno. La sanzione accessoria è la sospensione della patente da sei mesi ad un anno, con restituzione condizionata all'esito di una visita medica. In caso di recidiva in un biennio scatta la revoca della patente.
E al parlamentare che succede?
Morgan è stato squalificato dal Festival per aver spontaneamente ammesso di far uso di cocaina; il parlamentare rimane li.
Il test di Giovanardi è utile solo a dimostrare che i parlamentari italiani fanno uso abituale di doppia morale e del si fa ma non si dice. Se consideriamo poi che i parlamentari sono oltre 950 e solo 232 di loro hanno fatto il test, quello che possiamo sapere con certezza è solo che 1 su 4 non fa uso di sostanze stupefacenti. E gli altri?
Noi radicali continuiamo a pensare che il vero errore, mal celato dall’ipocrisia di queste dichiarazioni, sia la legge Fini-Giovanardi.
Per contrastare questo modo di fare politica siamo impegnati nella presentazione della lista Bonino Pannella in tutte le regioni, scontrandoci con il più totale silenzio e con le illegalità diffuse dei Comuni e dei mezzi di “informazione” che abbiamo documentato.

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